Potrebbe venire dalla Sardegna un contributo decisivo nella lotta all’Hiv, il virus causa dell’Aids. La prestigiosa rivista americana PlosOne ha pubblicato un articolo su una ricerca firmata da virologi e botanici del dipartimento di scienze della vita e dell’ambiente dell’Ateneo di Cagliari, e concentrata sul potenziale anti Hiv-1 della pianta “Hypericum scruglii (Bacchetta, Brullo et Salmeri)”, una specie endemica ed esclusiva degli altopiani della Sardegna centro-orientale (le zone di localizzazione sono abbastanza ristrette, i “Tacchi dell’Ogliastra” e l’area intorno a Laconi, in provincia di Oristano). In particolare, e’ stato identificato per la prima volta nell’Hypericum scruglii un metabolita appartenente alla classe dei floroglucinoli prenilati, che si e’ dimostrato capace di inibire a concentrazioni molto basse due enzimi chiave dell’Hiv-1 -il ceppo del virus piu’ virulento e causa della maggior parte delle infezioni da Hiv a livello mondiale- e quindi la replicazione del virus in saggi cellulari. In altre parole, la molecola individuata blocca gli enzimi che permettono al virus di replicarsi. “L’approccio multitarget utilizzato dai ricercatori cagliaritani mira a ridurre il numero di farmaci che un paziente sieropositivo deve assumere, e quindi lo studio pone le basi per un successivo sviluppo di farmaci antivirali”, fa sapere con una l’Universita’ sarda. Il lavoro e’ stato coordinato da Francesca Esposito, virologa, e Cinzia Sanna, botanica, entrambe ricercatrici dell’Ateneo di Cagliari, ed e’ frutto di un’ampia collaborazione con altri ricercatori dell’Universita’ di Cagliari, delle Universita’ della Campania e dell’Insubria e del Max Planck Institute for Chemical Ecology di Jena (Germania).
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