“La Chimica nelle cose – Dal vissuto di un chimico, la materia al di là delle apparenze” di Fabio Olmi.
Scrive l’autore nell’introduzione: ho l’ambizione di rivolgermi ad un pubblico che vuole sconfinare per curiosità dal suo specifico campo per assaporare e possibilmente gustare qualche semplice digressione chimica che affronta il perché le cose sono in un certo modo, il come e il perché si trasformano e perché sono importanti nella nostra vita.
La prima “cosa” utile di cui parla Olmi è il petrolio; sia come fonte energetica che come materia prima, affrontando vizi e virtù, speranze e delusioni, effetti positivi e negativi dal punto di vista dello sviluppo sociale e dell’ambiente.
Il discorso sulle fonti energetiche continua in altri capitoli.
Un corposo capitolo è dedicato a due risorse naturali che sono sicuramente “cose” indispensabili per la vita: aria ed acqua.
I “diversi abiti” che l’acqua può assumere, soffermandosi sull’acqua “fossile” intrappolata da migliaia di anni nei ghiacci delle regioni polari da cui è possibile ricavare informazioni su quella che era la situazione del nostro pianeta in epoche anche molto lontane; passando poi all’altra risorsa, l’autore analizza la composizione dell’aria e come essa vari allontanandosi sempre più dalla superficie terrestre, introducendo il concetto di atmosfera; parla del continuo movimento dell’aria e dell’importanza che esso ha nel determinare il clima del nostro pianeta.
Ovviamente viene anche affrontato il grande pericolo che incombe su queste due risorse: l’inquinamento che sta mettendo a dura prova la sopravvivenza dell’umanità e del pianeta.
Un altro capitolo tratta del vino, la grande passione di Olmi.
Il libro comprende inoltre tre capitoli espressamente dedicati allo sviluppo tecnologico. Uno riguarda il vetro, la “cosa” più utile e comune per il lavoro del chimico.Un altro capitolo è interamente dedicato al cemento: di cosa è fatto, come viene utilizzato. Infine, un capitolo, l’ultimo del libro, tratta dei metalli più importanti dal punto di vista tecnologico, ripercorrendo in un certo qual modo la storia dell’umanità.
Fra le applicazioni tecnologiche dei metalli c’è anche, purtroppo, quella che riguarda la produzione di armi e l’autore, a questo proposito, ricorda la visita fatta all’ex stabilimento della Società Metallurgica Italiana. Forse, o meglio sicuramente, se il nostro paese investisse di più nell’istruzione e nelle fonti rinnovabili, le cose andrebbero molto meglio!
Un altro aspetto e cioè l’importanza biologica di molti metalli è rappresentato dai casi del rame e del ferro.