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Scienza e Salute: la dott.ssa Giulia Gaggi vince il “Fondo Italiano per la Scienza”  

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La dottoressa Giulia Gaggi, brillante ricercatrice dell’Università degli Studi “Gabriele d’Annunzio” di Chieti-Pescara, ha conquistato un prestigioso finanziamento da 1,3 milioni di euro nell’ambito del bando “Fondo Italiano per la Scienza”, promosso dal Ministero dell’Università e della Ricerca (MUR).

Il suo progetto, denominato DEFENSE, punta a svelare i rischi nascosti degli interferenti endocrini sullo sviluppo cerebrale, con importanti implicazioni per la salute pubblica e la regolamentazione ambientale.
 
Ricercatrice presso il Reprogramming e Cell Differentiation Lab, attivo nel CAST della “d’Annunzio” sotto la guida delle professoresse Angela Di Baldassarre e Barbara Ghinassi, la dottoressa Gaggi indagherà come queste sostanze chimiche, rilasciate da materiali di uso quotidiano come le plastiche alimentari, possano attraversare la placenta e alterare il normale sviluppo del sistema nervoso del feto.

Il progetto, della durata di tre anni, utilizzerà avanzati modelli di cellule staminali per studiare i meccanismi biologici con cui l’esposizione prenatale agli interferenti endocrini potrebbe compromettere il neurosviluppo.

“Questo importante riconoscimento conferma l’eccellenza della ricerca scientifica del nostro Ateneo e l’impegno nel promuovere la salute umana e ambientale”, afferma la professoressa Angela Di Baldassarre, docente di Anatomia umana presso il Dipartimento di Medicina e Scienze dell’Invecchiamento.

“Comprendere il rischio di esposizione agli interferenti endocrini, specialmente per donne in gravidanza e neonati, potrebbe avere un impatto fondamentale sulla salute pubblica e sulle normative ambientali”, aggiunge la professoressa Barbara Ghinassi, docente presso il Dipartimento di Tecnologie Innovative in Medicina & Odontoiatria.
 
Il progetto DEFENSE rappresenta un passo avanti nella ricerca in linea con il principio “One Health”, che riconosce l’interconnessione tra la salute dell’uomo, degli animali e dell’ambiente. Uno studio che potrebbe ridefinire il modo in cui affrontiamo le minacce invisibili del nostro quotidiano.

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